Pensioni, altroché riforma, l’età di uscita aumenterà: ecco fino a quando dovremo lavorare

Scordiamoci la riforma con relativo abbassamento dell’età pensionabile: dovremo lavorare sempre più a lungo negli anni che verranno.

Se ne parla da mesi: il 2026 potrebbe essere l’anno giusto per la riforma strutturale delle pensioni, quella riforma che tutta Italia attende da anni e che ci consenta di andare oltre alla Legge Fornero. Se la Fornero non verrà superata, infatti, a partire dal 2027 l’età pensionabile aumenterà ulteriormente.

Non solo: ogni due anni ci sarà uno scatto in avanti e, pertanto, arriveremo al punto di dover timbrare il cartellino fino a 70 anni o persino oltre. Il Governo di Giorgia Meloni sta lavorando ad una riforma molto ambiziosa che consenta a tutti – a prescindere dal lavoro svolto o dall’anno in cui si è iniziato a versare contributi – di accedere alla pensione nella fascia 62-67 anni.

Chi raggiungerà determinate soglie minime per quanto riguarda l’importo dell’assegno previdenziale, dal prossimo anno, potrebbe anche riuscire ad andare in pensione a soli 64 anni e con appena 25 anni di contributi. Un sogno che si realizza. Purtroppo, però, potrebbe rimanere davvero un sogno in quanto secondo gli esperti di economia, per non far crollare l’intero sistema, negli anni che ci aspettano saremo costretti a lavorare sempre più a lungo.

Pensioni: ecco cosa succederà nei prossimi anni

La situazione del nostro Paese, sotto il profilo previdenziale, non è rosea: non lo è da tempo ma ora tutto rischia di precipitare a causa del crollo delle nascite e della progressiva migrazione dei giovani all’estero. Questo comporterà, con ogni probabilità, un forte aumento dell’età pensionabile.

I numeri parlano chiaro: entro i prossimi 10 anni circa 6 milioni di persone andranno in pensione e le casse dell’Inps non hanno abbastanza risorse per erogare tutti questi assegni. Il dramma non è solo questo: secondo le stime entro il 2040 la spesa previdenziale raggiungerà il 17% del Pil ed entro il 2060 la popolazione in età da lavoro si abbasserà del 34%. A dirlo è l’Inapp, l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche.

Le nascite continuano a crollare e la forza lavoro continua ad emigrare. Dove troverà l’Inps tutto il denaro necessario per pagare oltre 6 milioni di assegni ogni mese? Dobbiamo tenere conto anche di un altro dato importante: la durata media della vita continua a salire e, di conseguenza, se l’età pensionabile verrà abbassata, per l’Inps sarebbe una vera pugnalata poiché si troverebbe ad dover erogare pensioni per un numero di anni sempre più alto.

Qual è la soluzione secondo gli esperti? L’unica via di salvezza sarà quella di aumenterà l’età di uscita dal lavoro seguendo la via tracciata dalla legge Fornero che prevede uno scatto in avanti ogni due anni e aumentare anche il numero di occupati mettendo in campo tutte le strategie possibili – come il bonus Giorgetti – affinché i lavoratori scelgano di restare in ufficio anziché andare in pensione.