Il ricalcolo della pensione è un processo per correggere o aggiornare l’importo pensionistico, coinvolgendo varie procedure.
È però fondamentale capire quando richiederlo per garantire che la pensione rifletta accuratamente i contributi versati e i diritti acquisiti.
Il ricalcolo della pensione già liquidata può rendersi necessario per garantire che l’importo pensionistico sia corretto e aggiornato. Questo processo può portare a incrementi dell’ammontare dell’assegno mensile. Prima di tutto bisogna verificare l’accuratezza del provvedimento di liquidazione della pensione (modello TE08). Se emergono discrepanze nei contributi accreditati o nel calcolo dell’anzianità contributiva, è opportuno ricorrere contro questo provvedimento. In alcuni casi, documenti o elementi non considerati al momento della liquidazione potrebbero emergere successivamente, rendendo necessario chiedere la ricostituzione della pensione.
Anche l’accredito tardivo di contributi figurativi, come quelli relativi al servizio militare, o di somme derivanti da adeguamenti contrattuali retroattivi (spesso per i dipendenti pubblici), può dar luogo a una ricostituzione dell’assegno pensionistico. E poi, se si continuano a versare contributi dopo il pensionamento, è possibile chiedere un supplemento pensionistico o una pensione supplementare per includere i nuovi accrediti.
Quando, dopo la liquidazione della pensione, un pensionato vanta di ulteriori contributi non inclusi nel calcolo iniziale, ha diritto a un’aggiunta all’assegno pensionistico.
L’accredito di nuovi contributi può avvenire in due modi, a seconda della data di versamento: supplemento di pensione o pensione supplementare se i contributi aggiuntivi sono stati versati dopo la decorrenza della prestazione; ricostituzione della pensione se la contribuzione è precedente o si colloca in un periodo precedente alla liquidazione della pensione. I contributi versati dopo il pensionamento possono essere utilizzati per ottenere un supplemento della pensione.
Per richiedere un ricalcolo della pensione (anche detto ricostituzione o supplemento di pensione), i documenti necessari generalmente sono: documento di identità e codice fiscale del richiedente pensionato, codice fiscale del coniuge e dei familiari a carico, stato civile e stato famiglia (con data e luogo di matrimonio, se rilevante), certificato della pensione su cui si chiede il ricalcolo, autocertificazione della composizione del nucleo familiare (se si richiedono trattamenti di famiglia).
Inoltre occorrono certificazioni reddituali recenti, come la dichiarazione dei redditi o il modulo RED, soprattutto se si fa richiesta per ricostituzione reddituale. Se richiesto, bisogna presentare certificati di frequenza scolastica o iscrizione universitaria per i figli, se coinvolti in quote di reversibilità. Servono anche una documentazione relativa a eventuali contributi volontari o versamenti esteri e dichiarazioni mediche o certificati di invalidità in caso di richieste per quote di contitolarità o ricostituzioni su pensione ai superstiti.
La domanda, compilata con questi documenti, può essere presentata all’INPS tramite uffici, posta o patronati che forniscono assistenza gratuita. È importante allegare tutta la documentazione aggiornata e corretta per evitare ritardi o respingimenti.
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