La separazione dopo anni di convivenza e matrimonio, rappresenta uno dei momenti più difficili nella vita di coppia.
In mezzo a tanti problemi, anche burocratici, che nascono quando una coppia decide di separarsi, ne esistono anche di apparentemente banali eppure molto importanti, da non trascurare.
Come la sostituzione della serratura, per esempio, per impedire l’accesso all’ex partner, un’azione chiaramente definita atto illegittimo dalla giurisprudenza italiana. Il Tribunale di Enna, con una recente sentenza di settembre 2025, ha ribadito un principio fondamentale: chiudere la porta in faccia all’altro coniuge costituisce uno spoglio del possesso che impone l’immediata consegna delle nuove chiavi.
La vicenda nasce dal caso di una donna che nel corso della causa di separazione, aveva optato per un allontanamento temporaneo, trasferendosi presso i suoi genitori per ridurre le tensioni in casa. Al suo ritorno, con l’intenzione di recuperare effetti personali e rientrare nell’abitazione, ha trovato l’amara sorpresa: il marito aveva sostituito la serratura, precludendole ogni accesso.
Di fronte all’azione del marito, la donna ha agito per vie legali con un ricorso per la reintegra nel possesso. Il Tribunale le ha dato piena ragione, accogliendo il ricorso e condannando l’ex coniuge a fornirle immediatamente una copia delle nuove chiavi.
Il giudice di Enna ha fissato un principio che non lascia dubbi: “Nelle cause di separazione nessun coniuge può decidere arbitrariamente di cambiare la serratura di casa affinché l’altro non vi entri più, anche se quest’ultimo ha già abbandonato il tetto per andare a vivere altrove”. Il divieto è categorico e si basa sull’assenza di un provvedimento giudiziale di assegnazione. Finché non è un giudice a stabilire formalmente a quale dei due coniugi spetti il diritto di abitare l’immobile in via esclusiva, la situazione rimane come durante il matrimonio. L’esclusione dell’altrol, è pertanto sempre vietata.
La Corte ha spiegato che il fatto che un coniuge si sia trasferito altrove non equivale affatto a una rinuncia al possesso. Il coniuge che si allontana mantiene infatti la sua relazione giuridica con il bene attraverso il cosiddetto “possesso solo animo”. Questa normativa legale si verifica quando una persona, pur non avendo un contatto materiale costante con l’immobile, conserva l’intenzione di possederlo e, fondamentale, la possibilità di ripristinare tale contatto “ad libitum” (a proprio piacimento). Conservare le chiavi è la prova concreta di questa volontà. Sostituire la serratura significa interrompere illecitamente questa relazione giuridica. Accertato lo spoglio, la legge impone l’obbligo di reintegra, che si traduce nell’immediata consegna delle nuove chiavi, ripristinando la situazione di parità precedente e garantendo al coniuge escluso il libero accesso all’immobile.
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