Precari, una storica sentenza che li equipara finalmente agli altri senza più nessun tipo di discriminazione: i dettagli.
Arriva una svolta per il mondo dei precari della scuola, in un momento dove il nuovo anno scolastico è iniziato e in tanti vivono nella più totale incertezza; il contesto storico non è dei più facile e di fatto, solamente qualche giorno fa, molti docenti dell’università di Torino sono scesi in piazza per scioperare.
Fortunatamente, però, è recentemente arrivata una buona notizia per tutti quei precari che, in passato, hanno subito delle ingiustizie: il Tribunale di Padova – Sezione Civile, Controversie del lavoro ha riesaminato il ricorso presentato da un’insegnante, esprimendo parere positivo nei suoi confronti.
A quanto emerso dalla sentenza, appare chiaro che i precari devono essere equiparati agli altri e non possono di certo essere “discriminati” per la loro condizione: ecco perché, anche in questo caso, spetta questo particolare beneficio.
Nel caso specifico, un’insegnante ha presentato un ricorso al suddetto tribunale in merito alla Carta del docente, ovvero un particolare beneficio (che ammonta a 500 euro) assegnato per essere speso per aggiornamento e formazione. L’insegnante in questione ha svolto tre supplenze annuali, fra il 2021 e il 2024, di una durata complessiva superiore a 180 giorni.
Come riportato da Orizzonte Scuola la sentenza, concludendo esprimendo il principio di come tutto il personale educativo, anche con funzione differente, partecipa sul piano della formazione e all’istruzione degli allievi; nella misura in cui la pubblica amministrazione si serve di personale docente non di ruolo per il servizio scolastico, ne deve curare anche la formazione.
I docenti precari, seppur appunto precari, restano docenti e non possono essere discriminati rispetto ai loro colleghi; lo stesso presidente nazionale Anief (che si è occupata del ricorso in questione) sottolinea come sia le direttive UE, che il Consiglio di Stato, la Corte di Giustizia Europea e la Suprema Corte di Cassazione, nonché il Ccnl e anche i contenuti generali della Costituzione, rappresentano tutti un invito nel modificare la norma di assegnazione della Carta del Docente, includendo tutti i precari che hanno svolto servizio con continuità.
Questa nuova sentenza invita ancora una volta a riflettere sulla condizione dei docenti precari, nella speranza che presto possano arrivare ad avere gli stessi diritti dei loro colleghi di ruolo, in ogni campo.
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