Il vecchio accordo tra gli gestori di identità digitale, come Poste, Aruba e Infocert, era in scadenza oggi 9 ottobre, ma nella giornata di ieri è stato raggiunta la firma per il prolungamento dell’intesa. All’incontro presenti anche i rappresentanti dell’associazione Assocertificatori ed il governo nei panni dell’Agid (Agenzia Italia Digitale). Il pericolo era quello di veder scomparire il sistema di identificazione digitale più utilizzata dai cittadini italiani.
Nuovo accordo
Il nuovo accordo, raggiunto nella giornata di ieri, avrà una durata iniziale di due anni, con la possibilità di proroga per ulteriori 36 mesi (cinque anni complessivi). Alessio Butti ha parlato così: “Il rinnovo degli accordi rappresenta un passo fondamentale nel percorso di razionalizzazione e consolidamento dell’identità digitale nazionale. L’Italia ha raggiunto con due anni d’anticipo l’obiettivo PNRR sull’identità digitale e ora guarda al futuro con un sistema IT Wallet sempre più completo e interoperabile. La crescita di CIE e queste convenzioni ci consentiranno di accompagnare la transizione verso un modello unico, semplice e pienamente integrato con gli standard europei“. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, infatti, è convinto che lo Spid non rappresenta una soluzione destinata a durare a lungo e che l’intenzione dell’Italia è quella di passare ad un sistema di identità digitale fondato su un wallet digitale integrato con gli smartphone.
Spid a pagamento
Ora, con il raggiungimento di questo nuovo accordo, lo Spid potrebbe diventare a pagamento. Alcuni gestori stanno già facendo pagare il servizio: 4,90 euro più Iva per Aruba, 5,98 euro per InfoCert e 9,90 euro Iva inclusa per Register. Poste Italiane, invece, ha da sempre garantito il servizio gratuitamente, ma nel prossimo futuro le cose sono destinate a cambiare. L’azienda non ha smentito le voci secondo cui il costo dello Spid diventerebbe di 5 euro l’anno. Non resta che attendere per saperne di più, ma lo Spid come lo conosciamo oggi è destinato a cambiare.