In casa Ferrari tira una brutta aria. Il malcontento è generale e c’è tanta frustrazione. Fred Vasseur prova a mostrare il bicchiere mezzo pieno per cercare di salvare la faccia da una stagione deludente, ma i piloti ormai non sanno più che dire.
Lewis Hamilton continua a essere onesto, ammettendo i problemi del team. Charles Leclerc, invece, appare sempre più rassegnato. Nelle varie interviste non si nasconde e parla chiaro, anche a costo di scontentare qualcuno. “Bisogna imparare da Mercedes”, ha detto a F1TV.

C’è aria di crisi
Leclerc veste il rosso Ferrari dal 2019 e, nonostante alcuni isolati momenti esaltanti, il sogno mondiale è sempre sfumato e Leclerc che ormai va per i 28 anni, è rimasto l’eterno predestinato. Il talento non gli manca, la grinta nemmeno, ma la macchina non è mai stata all’altezza delle sue ambizioni né di quelle dei tifosi.
Col tempo i tifosi si sonoi affezionati a lui e lo hanno eletto a simbolo della rinascita, ma i risultati non sono arrivati. “Vorrei essere ottimista per il resto della stagione – ha ammesso a F1TV – ma non credo ci sia nulla nella vettura che faccia pensare a un passo avanti.”
Ora l’unico obiettivo concreto che resta è difendere il terzo posto tra i costruttori, anche se la motivazione sembra ai minimi.
Futuro incerto: addio in vista?
Il 2026 sarà un anno chiave per la Formula 1, con nuovi regolamenti e tanti contratti in scadenza. E proprio lì potrebbe aprirsi il dubbio per Leclerc.
Il suo contratto con Ferrari scade nel 2029, ma le voci su un possibile addio stanno tornando a farsi insistenti. Nicolas Todt, suo manager, ha lanciato un segnale chiaro a The Strait Times: “Molti piloti stanno aspettando di capire quanto saranno competitivi i team per decidere se restare o cambiare. Speriamo che Charles possa avere presto una vettura all’altezza.” Secondo le indiscrezioni, l’entourage del pilota avrebbe già parlato con McLaren e Mercedes.
Ma la domanda che un po’ tutti gli appassionati si stanno facendo: ha senso perdere un talento come Leclerc? Uno dei pochi che ha sempre creduto nel progetto Ferrari. Se dovesse andarsene, sarebbe l’ennesimo segnale che dalle parti di Maranello la luce in fondo al tunnel è sempre più lontana.




