Lasciare il piccolo al nido, soprattutto quando è il primo figlio, non è per niente semplice. Siamo assalite dai sensi di colpa. Sarà la scelta giusta? Sentirà la mia mancanza? Si abituerà al nuovo ambiente? Sono le domande che ci straziano quando dobbiamo decidere se mandare nostro figlio al nido quando è piccolo (prima dei 3 anni).
In realtà, il più delle volte, più che per scelta la decisione è presa secondo necessità. Dobbiamo rientrare a lavoro, non possiamo prolungare la maternità, non abbiamo trovato la tata giusta o semplicemente preferiamo che nostro figlio trascorra del tempo insieme ad altri bambini. Personalmente credo che un bimbo, in un ambiente con altri coetanei, sia molto più stimolato di un bimbo che sta tutto il giorno a casa con persone adulte (tata o nonni). I bambini imparano per imitazione e capiscono fin da piccoli le regole del gruppo. All’asilo sono coinvolti in attività diverse di manipolazione, ascolto, pittura che non tutti riescono a riprodurre facilmente a casa, forse per la paura di sporcare o perché non si ha l’attrezzatura adeguata.
Una volta, quindi, che si è optato per il nido inizia lo strazio dell’inserimento. 2/3 settimane veramente difficili per una mamma che lascia il figlio in un ambiente nuovo per correre a lavoro. Urla, agguati al collo, lacrimoni: i piccoli sfoderano tutte le loro armi per farci sentire in colpa e farci andare al lavoro col magone nel cuore. Un giorno mi è capitato addirittura di uscire dall’asilo piangendo nel vedere il mio piccolo che si dimenava in braccio alla maestra tendendo le braccia verso di me, aveva appena un anno. Per fortuna questi momenti di crisi vanno a scemare con il passare dei giorni finché il bimbo riconosce l’ambiente e capisce che il suo destino è quello: deve andare al nido! Una cosa importante che mi sento di consigliarvi è di non farvi mai vedere deboli davanti a loro, mai esitare nel porgerli alle maestre, mai ritornare indietro, mai piangere davanti a loro. Stringete i denti e resistete, prima o poi la situazione migliorerà.
Io ho notato, per esperienza personale con la 2° figlia, che prima vanno al nido meglio è. Mia figlia è andata al nido a 5 mesi, per mie esigenze lavorative, e non ha mai versato una lacrima. Avevo appena cominciato lo svezzamento e le maestre mi hanno facilitato questo compito nuovo dissolvendo molti interrogativi che possono nascere in quel periodo. Per mia figlia il nido è stata una seconda casa, una prosecuzione dell’ambiente domestico che ha sempre sentito familiare. Quindi sarà a 5 mesi, 1 anno o 2, ma se la nostra scelta ricade sul nido liberiamoci dal senso di colpa! Il bambino si divertirà con altri amichetti e starà bene, dobbiamo solamente convincere noi stesse di questo. Tutto ciò che noi facciamo lo facciamo per il loro bene, quindi anche andare a lavorare per guadagnare, per staccare dal nostro ruolo di mamme, per rifarci una vita, per fare 4 chiacchiere che non siano solo relative alle pappe, pannolini e vestitini, avrà una ripercussione positiva su di noi che ci renderà più appagate, serene e contente, pronte per tornare di pomeriggio o sera dai nostri piccoli e rivestire il nostro ruolo di super mamma!
By Maika
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