La casa.
Il nostro nido, il felice rifugio a fine giornata, il luogo dove condividiamo amore e affetto.
L’abbiamo scelta, arredata, e valorizzato ogni angolo con dettagli di gusto e per noi preziosi.
Ecco, questo è il punto di partenza per ordinare la casa. Il cosidetto Punto Zero.
Ma quante volte, oggi, rientrando a casa e lanciando un veloce sguardo-scanner intorno a noi, vorremmo solo urlare e scappare su un’ isola lontana?
Quante volte il contenuto della credenza sembra un essere amorfo che cerca di lanciarsi fuori dalle ante? O il ripostiglio, il set di un thriller? E la scarpiera… dove sembra si sia fermato il tempo?!
Alla quale segue a ruota l’armadio! E la sua interpretazione più moderna: la cabina armadio!!!
Croce e delizia, a seconda del livello di ordine. E anche di organizzazione.
Si perché i due aspetti sono fortemente connessi.
Se manca una gestione organizzata degli oggetti, questi sfuggiranno presto al controllo, generando disordine.
Perché ogni ambiente è un sistema dinamico, noi stessi siamo dinamici, e tutto sembra avere un movimento verso il caos!
Come fermarlo?
Molti si attrezzano con scatole e contenitori per tentare di ordinare la casa, alcuni ricercano soluzioni negli ultimi must del momento, molti altri si fanno domande e alcuni decidono di farsi aiutare.
Esiste una vera e propria figura professionale importata dall’America il cui ruolo rientra nella soluzione “supporto” dell’ultima categoria, detta anche ultima spiaggia! L’organizer: viaggia di casa in casa alla scoperta delle soluzioni più armoniose, equilibrate e personalizzate possibili. Quello che la nostra professionista fa emergere è che la voglia di riordino può inciampare in alcune trappole.
Eccole:
- Le scatole possono conservare oggetti e indumenti anche per anni, senza mai essere riaperte. Utilità? Nascondere il caos che infastidisce la vista.
- I divisori da cassetto potrebbero presto sparire, sepolti, se le cose che vi riponiamo sono tante.
- L’ordine maniacale che soddisfi solo un bisogno estetico, presto potrebbe trovare compensazione in posti nascosti, dove tutto viene ammucchiato in attesa di collocazione.
- E imparare metodi tanto in voga per ordinare la casa? Potrebbero essere presto soppiantati da abitudini radicate nel tempo.
E allora che fare?
Una prima domanda semplice: “Ma quante cose ho in casa?”.
Se sai rispondere, sei già a metà dell’opera!
Sapere cosa è presente nei nostri spazi, e in che quantità e varietà ci evita di perderne il controllo, di fare doppi acquisti, di dimenticare quante risorse possediamo già, e in abbondanza: abiti con cartellino, giocattoli e libri ancora nuovi, oggetti mai spacchettati, regali sospesi. E alla luce di tutto questo, ciò che non ci serve più e che continuiamo a conservare, può finalmente lasciare spazio utile a ciò che realmente usiamo.
Oppure continueremo ad utilizzare solo e soltanto quello che resta alla portata di vista e mani, e cioè sempre i soliti vestiti, i soliti accessori, le solite scarpe, le solite stoviglie e via dicendo. Insomma una noia. E a lungo andare anche stress e irritazione.
Diamo il via al decluttering!
Si decide quindi quale categoria riordinare, e si procede a un inventario secondo criteri ben precisi:
1) cosa è utile;
2) cosa è necessario;
3) cosa mi/ci piace davvero;
4) cosa vale poco rispetto allo spazio che occupa.
A fine inventario saprete quante cose possedete e gli spazi effettivamente disponibili.
Un consiglio liberatorio? Siate coraggiosi e svuotate in blocco il posto da vagliare.
Osservate….e decidete.
Dopo questa operazione, bisogna trovare la giusta collocazione, affinché sia tutto fruibile, visibile e pratico.
Inizia così l’avvincente fase riorganizzativa, a tutto spiano verso un nuovo inizio, che affronteremo nel prossimo post.
Intanto, grinta e fiducia!
Chi decide davvero di affrontare il disordine, difficilmente ne uscirà sconfitto!
By Rosa Rizzi
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Ciao Rosa, il tuo articolo mi ha ispirato. Domani che è sabato comincerò a sistemare! Partirò dalla camera dei bambini, speriamo bene… 🙂
Ciao Mary, ti suggerisco di suddividere il lavoro in giochi prima e vestiti poi. Raccogli a rapporto tutti i giochi in mezzo alla stanza e suddividili per categorie, il gruppo di indefiniti lo lascerai come sacco giochi generici. Applica una etichetta con foto su ogni scatola per renderla subito riconoscibile anche a loro e aiutarli a saper mettere tutto a posto!
Per gli indumenti abbi cura di lasciare quelli di uso quotidiano alla loro altezza in modo che possano da soli pian piano diventare autonomi nel prenderli o riporli.
E se riesci, via le zavorre!!! Buon lavoro