E’ vero che ad ogni età corrisponde un mito da seguire, un punto di riferimento, che seppur nella consapevolezza della sua “irraggiungibilità” dona a chi lo esalta una certezza: “esso” farà parte di te, qualsiasi cosa farai.
E se da bambini, senza entrare troppo sulle scelte di genere, i miti sono i super eroi dei film e cartoni animati, da Spiderman agli Avangers, e le innumerevoli principesse, quando cresci il tuo super eroe può assumere le sembianze di un cantante, come Vasco Rossi che per festeggiare i suoi 40 anni di carriera raduna oltre 220.000 fan pronti a far parte di un concerto “storico”.
La cronaca ci insegna che i veri super eroi sono quelli che nonostante le difficoltà della vita riescono comunque a trovarne un senso, e agiscono, si muovono, vivono con la speranza di poterlo rifare il giorno dopo.
Nelle nostre vite quotidiane ci sono anche dei piccoli, super piccoli, super eroi.
Come Charlie Guard: 10 mesi, tenuto in vita dalle macchine: non sente, non vede, non emette suoni, si muove appena. La sua vita è condannata da una malattia che non fa funzionare in modo corretto i mitocondri, i “polmoni” delle cellule. La sua vita è condannata dagli uomini, dalla legge, dall’Unione Europea che si erge al ruolo di “Creatore” e decide che dato che non c’è e non ci sarà nulla da fare per questo bimbo, è più conveniente e umanamente accettabile che siano degli esecutori autorizzati a mettere fine alla sua vita, sottraendolo anche ad un’unica possibilità su un miliardo di vivere grazie ad una cura sperimentale.
Super eroi sono i suoi genitori, che lo hanno amato dal primo momento che hanno sentito il suo battito, che lo hanno visto crescere nella pancia, che hanno fatto progetti per lui e hanno ridisegnato la loro vita attorno al suo arrivo e che poi hanno visto un sogno crollare, i progetti sgretolarsi, i colori spegnersi, la musica prendere note sbagliate. Una malattia alla nascita ha strozzato la gioia che ogni genitore dovrebbe vivere, la venuta al mondo del proprio figlio.
Super eroi loro che lo hanno accompagnato per 10 mesi, amandolo ogni giorno di più, sperando che di ora in ora, di giorno in giorno potesse succedere un miracolo. E adesso loro lo vedono, lo toccano, lo odorano e devono essere “pronti” a lasciarlo andare quando gli esecutori spegneranno le macchine.
Una tuta da Spiderman superaccessoriata potrebbe dare loro la possibilità di agguantare il loro piccolo correre da un grattacielo all’altro, attraversare l’Ocean
o e dare un’ultima possibilità al loro piccolo negli USA. Ma i super eroi dei nostri tempi sono sprovvisti di tute magiche.
Non esiste nulla di peggio che sopravvivere ai propri figli. Si muore, ma si rimane in vita. Apparentemente si esiste, il tempo poi aiuta a ovattare il dolore straziante, ma mai a dimenticare. Ma quei bambini che nascono, o non nascono, o se ne vanno nel giro di poco, o di troppo poco, sono dei veri super eroi con un vero super potere. Intangibili, irraggiungibili, ma sempre presenti dentro chi li ha creati, donano una strana inspiegabile energia che, come criptonite, illumina per sempre chi li porta nel cuore.
By Valentina
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