Aria calda e salmastra, profumo di verdure e frutta di stagione (qui le melanzane fritte le senti nell’aria anche la mattina alle 9), infradito ai piedi, vestiti riposti in valigia e solo il costume e il pareo addosso. E’ lei, non puoi non riconoscerla, è arrivata: la tanto desiderata VACANZA!
Do per scontato che la vacanza con la V maiuscola per noi italiani sia al mare e do anche per scontato che la maggior parte di noi donne “expat dal sud al centro/nord dell’Italia”, tendiamo a raggiungere come meta la nostra casa d’origine, insomma la vacanza “da mamma”!!!
Che se per noi iniziano le ferie per lei, dolcissima mamma/nonna, inizia il periodo più pesante dell’anno. Offuscata dalla gioia di poter stringere e abbracciare quei nipoti che non vede durante l’anno, la povera mamma/nonna non si accorge che per lei inizia un vero tour de force fatto di pranzetti e cene che neanche a Masterchef se li sognano, lavatrici e panni da piegare, gimcane con annesse ruspe raccogli giochi. E va avanti così tutto il giorno fino allo stremo per rendere felice te, figlia/mamma, e soprattutto loro: i nipoti.
Per sempre e infinitamente grazie mamma!
I bambini: questi cuccioli che in meno di mezza giornata perdono il grigiore della città per dar spazio al rossore dei raggi UV, delle corse all’aria aperta, dei castelli di sabbia. La libertà che riacquistano ogni anno ti fa riflettere su quanto siano state azzeccate o meno le tue scelte. Se non sia meglio per loro una vita così, con cieli aperti, con terra da manipolare, con giardini e cortili non strutturati ma naturali. Pensieri che faranno a pugni con altri per il resto della vita immagino. Intanto siamo qui e godiamocela: le lunghe dormite restauratrici (niente sveglia alle 7), colazione di granite con profumanti brioche, faccia e denti puliti, il costume e via verso la spiaggia!
La spiaggia: luogo magico in cui non devi per forza organizzare qualcosa. C’è il mare, c’è la sabbia (o meglio i ciottoli da noi), ci sono i cugini, amici, vicini di ombrellone. I bambini si divertono e noi ritroviamo la “piazza” di una volta, dove si scambiano pettegolezzi, ricette, esperienze, sogni.
Gli amici: che prima erano i compagni di giochi, di serate in discoteca, di bagni a mezzanotte e falò fino all’alba, adesso sono compagni di avventura nella gestione delle proprie famiglie (a volte tanto diverse per stili, gusti , priorità), amici con i quali continui a condividere tappe importanti della tua vita.
Le vacanze per chi “torna a casa” in estate alla fine non sono neanche delle vere e proprie vacanze, sono delle vite parallele. E seguono ogni volta uno schema: i primi due giorni fai il tour dei parenti e amici, una full immersion per aggiornarti su quanto è accaduto dall’ultima volta che sei partita, poi cerchi di portare le tue abitudini di sempre, il tuo modo salutare di mangiare, i tuoi orari, fin quando non ti arrendi e stravolgi tutto, prima ti arrabbi perché anche i tuoi figli si trasformano in selvaggi senza regole, senza tempi, iperviziati, ti sembra di perdere il controllo su tutto fino a quando poi non ti arrendi e dopo un attimo di frustrazione capisci che l’arresa non è di per sé sconfitta. Nella sregolatezza ritrovi qualcosa di te che avevi perso, riacquisti il gusto delle cose fatte senza fretta, assapori la vita fatta di relazioni familiari, riconosci il sonno, la sazietà, l’ozio, perdi di vista lo spazio, il tempo e tutti quei termini e scadenze che ormai muovono il tuo quotidiano. E’ una vita parallela della quale impari ad amare solo i pregi e che ti dà la forza di affrontare poi un nuovo anno fatto di sfide, doveri e responsabilità.
Non rinuncerei mai a questo momento nell’arco di un anno, non ci rinunciavo da figlia (studentessa) e non intendo farlo da figlia/mamma (lavoratrice), perché so di poter regalare ai miei figli un po’ di quiete, un po’ di amore condiviso dei quali sono privati durante l’anno. E’ un lusso che mi permetto e mi merito dopo un anno di corse, di incastri, di ore X, di pensieri e che in questo momento mi appaga più di una vacanze all’estero, o in megavillaggio o in barca. Il lusso più grande è proprio ricevere le coccole della mia famiglia d’origine, mangiare i manicaretti della nonna, giocare a beachvolley, fare il bagno in un mare caraibico con i miei bimbi e il mio bel marito, uscire la sera a mangiare una pizza o fare una passeggiata sul lungo mare, al massimo qualche escursione di uno o due giorni in un luogo magico vicino. Questa è la mia E STATE (come direbbe Gabbani), un morso di felicità prima del mio ritorno alla normalità!
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By Valentina