La nascita di un bimbo è un evento straordinario che segna un radicale cambiamento nella vita dei genitori. Anche le persone più forti e audaci vengono colte da ansie e paure di fronte ai pericoli a cui potrebbe andare incontro il proprio bambino. Ecco perché le accortezze, soprattutto nei primi mesi, non sono mai abbastanza e prevenire è meglio che curare…
Per prevenire gli incidenti in età pediatrica vi illustrerò una serie di accorgimenti da mettere in atto:
- a casa: per prevenire i traumi e le intossicazioni;
- nella culla: analizzeremo la posizione durante il sonno e le caratteristiche dell’ambiente;
- a tavola: valuteremo come tagliare gli alimenti che attraggono maggiormente il gusto dei bambini e in che quantitativi somministrarli;
- in acqua: vedremo alcuni consigli per evitare l’annegamento in piscina e in mare;
- per strada: analizzeremo come trasportare i bambini in auto e le norme per quando gireranno per le strade e andranno in bicicletta;
- conoscendo le manovre di disostruzione.
Quest’oggi parleremo della sicurezza dei bambini a casa
Dobbiamo partire innanzitutto riflettendo su una cosa: molto spesso la crescita dei nostri bambini avviene in una casa che è stata progettata da adulti per altri adulti, senza prendere troppo in considerazione la possibile presenza anche di un bambino.
Per questo durante il gioco ai bambini capita spesso di farsi male, e braccia, gambe e testa sono le parti più frequentemente colpite e che più spesso portano a dover andare al pronto soccorso.
Proviamo a “schematizzare” i pericoli più comuni in base all’età:
0-3 mesi | Dal 3^ mese | Dal 4^ mese | Entro l’anno |
I movimenti del neonato sono limitati e le cadute sono quasi sempre dovute ad una possibile disattenzione da parte dei familiari | Iniziano i movimenti e il neonato impara a rotolarsi. Anche in questo caso la distrazione dei genitori è il primo fattore di rischio per la caduta (es: caduta dal fasciatoio) | Iniziano a provare la posizione seduta e ad afferrare gli oggetti (anche quelli non idonei per la loro età) | I bambini divengono in grado di spostarsi autonomamente ed elevato è il rischio di cadute |
Ma allora quali possono essere le misure preventive che ci possono aiutare?!
Ecco di seguito alcuni accorgimenti:
- Non lasciare mai il bambino da solo sul fasciatoio, su un letto senza sponde, sul divano o poltrona, neanche per brevi momenti.
- Usare cancelletti per le scale, dove presenti.
- Fare attenzione che le finestre siano protette da parapetti e togliere mobili o vasi su cui ci si potrebbe arrampicare per affacciarsi.
- Avere sempre disponibile il numero del centro antiveleni e in caso di incidenti portare all’ospedale il contenitore della sostanza tossica senza intervenire in alcun modo (non dare da bere, non indurre il vomito, ecc.).
- Non lasciare alla portata del bambino oggetti pericolosi e detersivi di vario genere.
- Far utilizzare al bambino bicchieri e stoviglie di plastica.
- Insegnare a proteggersi dal fuoco e da ciò che scotta (ferro, lampade, pentole…), facendo sentire il calore che emette (es: portare insieme le manine vicino al forno e dire una frase tipo “senti amore quanto è caldo? Non abbiamo nemmeno poggiato le mani e già brucia tantissimo! Meglio non toccarlo!”), e accertarsi che vi stia sempre lontano.
L’ultimo accorgimento con cui vi voglio lasciare riguarda una sindrome particolare a cui prestare molta attenzione… la sindrome del bambino scosso.
Può capitare infatti, soprattutto nei primi mesi di vita di un bambino, che ci siano notti insonni, pianti inconsolabili, stanchezza e frustrazione e che tutto ciò possa portare all’esasperazione; in quel momento preciso il rischio di prendere in braccio il neonato e scuoterlo nel tentativo di farlo smettere è alto, ma ciò può provocare danni devastanti: nel 50% dei casi può associarsi a disabilità permanente e nel 30% a morte del neonato perché durante lo scuotimenti il cervello è sottoposto a bruschi movimenti che possono provocare la rottura di arterie, vene e neuroni.
Per evitare di ritrovarsi una situazione simile è bene prevenirla contrastandone la cause, ovvero la solitudine e lo stress.
È importante ricercare un sostegno sociale (gruppi di autoaiuto tra mamme che si organizzano ad esempio nei consultori, aiuti pratici da parte dei parenti,ecc) e specialistico (ostetrica, medico di base, pediatra…).
Se le risorse lo permettono è molto utile contattare una ostetrica libero professionista per avere una visita a domicilio e poter così parlare, sfogarsi e ricevere le informazioni corrette sulla gestione dei bisogni del neonato.
In ultimo ricordiamoci che “diventare mamma” non sostituisce “l’essere donna”, anzi le due esperienze vanno a sommarsi. È per questo che dobbiamo entrare nell’ottica che possiamo anche ritagliare degli spazi per noi facendoci aiutare da parenti o amici, anche solo per distrarsi e rilassarsi un attimo, dormire o fare una doccia.
Spero di esservi stata utile, alla prossima settimana!
Dott.ssa Ostetrica Flavia Splendore
Fonti: Ministero della salute; Riccardo Ristori, Bimbi Sicuri – come prevenire gli incidenti in età pediatrica, Salvamento Academy
Una analisi dettagliata utile e interessante. Uno strumento prezioso per le famiglie